Loop live club - Osimo (AN)

Adem

domenica 1 febbraio 2009

01/02/2009 Adem

www.myspace.com/ademofficial

"Che qualcosa di archetipo e ancestrale si nascondesse dietro al nuovo lavoro di Adem c’era da aspettarselo. Love And Other Planets (2006), questo il nome del secondo lavoro da solista dell’ex bassista dei Fredge, la dice lunga sulla sua nuova visione musicale. Divenuto di recente un navigatore dello stile buckleyano, Adem Ilhan è capace di passare giorno e notte a mescolare elementi folk e sussurri elettronici, ai silenzi malinconici e allo sguardo di un pastore errante assorto nella contemplazione del manto stellato. Le dodici tracce che compongono Love And Other Planets sono un elisir d’amore che si sussegue armoniosamente e insieme una luce nel buio galattico dei nostri emisferi terreni. Come il precedente Homesongs (2004), il songwriter londinese ha sperimentato l’energia di un concept-album accidentale, in cui le forzature tematiche sono bandite ma resta invece una accordo di suoni ideale che percorre tutti i brani del disco. Chitarre acustiche nitide e avvolgenti, arpeggi circolari alla Jim O’Rourke (Warning Call) e richiami al pianeta radiohead con Last Trasmission From The Lost Mission e sperimentazioni azzardate che lasciano spazio ad incontri ri-avvicinati al pianeta pop di Damien Rice (Spirals). Ancor più affascinante se si pensa che il Nostro ha un disturbo dell’udito che gli concede soltanto un percezione monoaurale dei suoni, tanto da esser aiutato in fase di mixaggio dall’amico Kieran Hebden."

"Due anni fa, al momento della pubblicazione del primo album solista Homesongs, Adem Ihlan, bassista dei post-rockers Fridge, fu circondato da un coro unanime di consensi provenienti da critica e pubblico, pronti ad individuare in lui la prossima stella del firmamento nu folk. In realtà, quell’album pagava un prezzo troppo alto in termini di influenze verso certi cantautori americani dell’ultima generazione (Bill Callahan in primis).
Il talento era però evidente e la scrittura, lineare, concreta, spesso di facile fruizione, faceva ben sperare per le future vicende discografiche del cantautore. Aspettative che in larga parte vengono confermate dalla bontà di Love And Other Planets, album che segna un notevole passo avanti rispetto alle compassate atmosfere di Homesongs, consegnandoci un musicista finalmente capace di intraprendere e sviluppare un personale percorso stilistico. Anche l’elettronica, usata in Homesongs come elemento “invisibile”, acquista in Love And Other Planets un ruolo decisivo, diventando il perno attorno al quale ruotano alcuni dei momenti più affascinanti dell’album. Alla luce di tutto questo, piace pensare ad Adem Ihlan come ad un onesto e sincero artigiano della canzone, come dimostra il la prova del terzo disco “Takes”: una pregevole raccolta di canzoni altrui, tutte rilette con quel caratteristico stile oramai consolidato. Ma ciò che colpisce è soprattutto l’eterogenea e non scontata scelta dei brani rivisitati. Non si trattano di classici, bensì di episodi tutti usciti dal nostro recente passato più o meno indie. La lieta sorpresa giunge subito in apertura: una Bedside Table estratta dal catalogo dei migliori Bedhead – band seminale amata a dismisura nel sottobosco musicale statunitense, ma inserita un po’ forzatamente dalla critica in certo slow-core targato anni Novanta – resa ancor più lieve e crepuscolare dai pastelli sonori di Adem. Si passa da PJ Harvey agli Smashing Pumpkins, da Lisa Germano, forse la più vicina allo stile Adem, ai Yo La Tengo e dEUS. Ma le ciliegine sulla torta sono le versioni di The Breeders e Tortoise. E poi ancora Pinback e Bjork a confermare la non banalità della tracklist. Dodici cover impegnative e curate in ogni più piccolo particolare che evidenziano l’originalità e la bravura stilistica del Nostro. Questo moderno menestrello ha voluto dimostrare che anche gli anni Novanta, grazie alla passione e al lavoro indipendente di molti addetti ai lavori, sono stati essenziali per la cultura e la formazione musicale di più di una generazione, con stupende canzoni che hanno segnato i suoi e i nostri ascolti."

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